domenica 19 dicembre 2010

Silenzio

Fra sei giorni è Natale e c'è troppo rumore in giro.
Troppo chiasso anche dentro di me.
C'è bisogno di silenzio per ascoltare i passi di Dio .
Bella questa poesia di Alda Merini :


Ho bisogno di silenzio
come te che leggi col pensiero
non ad alta voce
il suono della mia stessa voce
adesso sarebbe rumore
non parole ma solo rumore fastidioso
che mi distrae dal pensare.

Ho bisogno di silenzio
esco e per strada le solite persone
che conoscono la mia parlantina
disorietante dal mio rapido buongiorno
chissà, forse pensano che ho fretta.

Invece ho solo bisogno di silenzio
tanto ho parlato, troppo
è arrivato il tempo di tacere
di raccogliere i pensieri

 



giovedì 2 dicembre 2010

VEGLIATE!

(Luca 21,34-36 )


"Vegliare per non appesantire il cuore". L’atteggia­mento che Gesù più raccomanda ai suoi discepoli è la vigilanza, l'attesa attenta e pronta. Attendere è il contrario dell'addormentarsi, anzi come meglio si esprime il Vangelo, dell'appesantimento del cuore. L’immagine rende molto bene ciò che accade al nostro intimo quando, perdendo di vista l'essenziale e la fiducia nelle promesse di pienezza e sal­vezza che Dio ha fatto alla nostra vita, sentimenti come tristezza, malinconia, delusione, rammarico, invidia, gelosia, irrequietezza e scontentezza si annidano nell'animo e mettono radici pesanti e profonde. Tutto questo addormenta il cuore, annebbia la vista e ci rende miopi, incapaci di scorgere l'orizzonte ampio davanti a noi, facendoci inevitabilmente ripiegare negli angusti confini della nostra limitata realtà. Anche la postura fisica si modifica e ci incurviamo, camminando pesantemente. Chi sa attendere, si erge in posizione di dignitosa speran­za, alzando il capo e guardando avanti con serena fiducia e sano realismo.

Come fu ai giorni di Noè, così sarà la venuta del Figlio dell'uomo.  Infatti, come nei giorni che precedettero il diluvio mangiavano e bevevano, prendevano moglie e marito, fino a quando Noè entrò nell'arca,  e non si accorsero di nulla finché venne il diluvio e inghiottì tutti, così sarà anche alla venuta del Figlio dell'uomo.  Allora due uomini saranno nel campo: uno sarà preso e l'altro lasciato.  Due donne macineranno alla mola: una sarà presa e l'altra lasciata.
Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà.  Questo considerate: se il padrone di casa sapesse in quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi state pronti, perché nell'ora che non immaginate, il Figlio dell'uomo verrà.
( Mt. 24, 37-44)

"Non si accorsero di nulla". Ecco quello che accade a chi non attende e non veglia. Non si accorge. Non si accorge del vero significato della realtà, non si ac­corge della bellezza che lo circonda, non si accorge dei segni di vita e di speranza che fioriscono intorno, non si accorge delle proprie potenzialità di crescita e di creatività. Non si accorge della ricchezza che è l'altro, non si accorge dell'amore che lo interpella. È come guardarsi intorno, senza vedere e capire, sen­za riconoscere la propria dignità e vocazione.