Mio nonno si chiamava Antonio (
per gli amici 'Ntoni o meglio ‘ntonitto a causa dell’aspetto minuto ) e forse prima di lui si chiamava così pure il
nonno di suo nonno ed anche il trisavolo….Mio nonno ci teneva però a
sottolineare l’appartenenza al santo giusto,Antonio di Padova, non
quell’altro…quello dei maiali!!! Non sapeva certo che S.Antonio da Padova prima
d’esser religioso si chiamava Fernando ed era nato a Lisbona e prese quel nome
antico ed affascinante di cui non si riesce a definire l’etimo se non in
maniera approssimativa, proprio da Antonio il Grande, Antonio Abate, l’eremita
del deserto che nella tradizione popolare divenne anche il protettore degli
animali. Molti personaggi famosi si chiamarono Antonio, come il rivale di Ottaviano Augusto, l’amante di Cleopatra il
quale fece ahimè una brutta fine…per non parlare di Antonio Vivaldi o di
Antonio Salieri ( il rivale di Mozarth ). Una pletora di santi, letterati,
artisti fra cui il grande Totò De Curtis etc.portano questo nome che non si
sa se derivi dal latino
Antonius, dall’etrusco Anto che
vorrebbe dire "colui che fronteggia i suoi avversari", o
"inestimabile". O dal greco
ánthos (fiore).
A me piace credere che venga proprio da lì, da un
qualche idioma greco arcaico in cui c’entra la parola fiore associata ad un che
di particolare e inestimabile, un fiore raro e stupendo. Mi piacerebbe dare
questa spiegazione a mio nonno ‘ntonitto
... Me lo ricordo ancora sull’uscio della bottega di paese a scrutare il giorno
dell’arrivo dei nipoti, il giorno bello e solare, caldo ed estivo delle vacanze
tanto agognate e la sua mano a frugare in tasca in cerca d’una manciata di
caramelle . Quando nacqui ( e fu nel secolo scorso! ) la vicina di casa di mia
madre aveva da poco perso un figlio a causa d’un tragico incidente. Antonio si
chiamava …e qualche giorno dopo quel lutto nacqui io. C’è in effetti nel nome
Antonio anche un qual cosa che ha a che fare col dolore …Ah il terribile fuoco
di S. Antonio per esempio !!! e sempre la signora Franca ( così si chiamava
quella vicina ) mi volle un bene matto e
fu per me come una seconda mamma, soprattutto ogni volta che la prima entrava
ed usciva dagli ospedali .
La signora Franca frequentava con
assiduità la basilica di S, Antonio al Laterano ed ogni volta che tornava a
casa non mancava di regalarmi un santino del mio patrono. Credo che già allora
cominciavano ad annodarsi i legami che mi avrebbero condotto da adulto ad avere
un particolare rapporto con questo sacro luogo di Roma.
Tutto questo per dire
cosa, voi vi starete chiedendo??? Oggi
su Avvenire ho letto questa bellissima riflessione di Mariapia Veladiano :
Nessun nome nostro
è solo nostro.
Alcuni nomi portano naturalmente e con grazia la memoria di un nonno, a volte uno stormo intero di antenati, e insieme l'eredità di un corpo che è stato: gli occhi blu malandrino di un bisavolo, le dita eleganti di un nonno, il ciuffo ostinato di uno zio.
Altri nomi tengono il capo di un filo di storie che non si lasciano dimenticare. Una santa poverella fatta grande dal suo credere e qualcosa di quel mistero sentiamo di portarlo. Oppure un re col suo corteo di guerre, e forse il nostro arco sempre teso è un ricordo del suo combattere. O sono storie di famiglia, un bisavolo impettito nel ritratto della leva, una nonna di cui sappiamo la grafia limpida come la traccia di una cometa e vien voglia di riordinare il mondo.
Altri nomi ancora portano un dolore dentro e a volte lo curano come un regalo che non si aspetta. Un nostro affetto è partito troppo presto, una vita nuova ci fa rinascere al domani e il nome è il tempo che si mescola all'eterno.
Certo veniamo da lontano e non è strano sentirsi un po' abitati, forse anche accompagnati. Ma quando oggi il nostro nome viene chiamato, siamo noi che rispondiamo.
Ogni nostro nome è solo nostro per quel frammento di eternità nel quale ci appartiene.
Alcuni nomi portano naturalmente e con grazia la memoria di un nonno, a volte uno stormo intero di antenati, e insieme l'eredità di un corpo che è stato: gli occhi blu malandrino di un bisavolo, le dita eleganti di un nonno, il ciuffo ostinato di uno zio.
Altri nomi tengono il capo di un filo di storie che non si lasciano dimenticare. Una santa poverella fatta grande dal suo credere e qualcosa di quel mistero sentiamo di portarlo. Oppure un re col suo corteo di guerre, e forse il nostro arco sempre teso è un ricordo del suo combattere. O sono storie di famiglia, un bisavolo impettito nel ritratto della leva, una nonna di cui sappiamo la grafia limpida come la traccia di una cometa e vien voglia di riordinare il mondo.
Altri nomi ancora portano un dolore dentro e a volte lo curano come un regalo che non si aspetta. Un nostro affetto è partito troppo presto, una vita nuova ci fa rinascere al domani e il nome è il tempo che si mescola all'eterno.
Certo veniamo da lontano e non è strano sentirsi un po' abitati, forse anche accompagnati. Ma quando oggi il nostro nome viene chiamato, siamo noi che rispondiamo.
Ogni nostro nome è solo nostro per quel frammento di eternità nel quale ci appartiene.
Scusatemi se vi ho raccontato queste cose,forse annoiandovi, ma a volte qui sul Web come nella vita …è più
facile confidarsi con un estraneo che con un amico!!! .
Un saluto a tutti, Antonio.