Anche noi francescani, attoniti e
sorpresi stiamo seguendo gli eventi che si sono susseguiti dall’11 febbraiio in
poi. Il Papa lascia il pontificato. un
discorso in Concistoro che ha sorpreso il mondo in diretta, un calendario
previsto nel dettaglio per lasciare il ruolo di successore di Pietro. Era già
successo nella storia della Chiesa, ma mai con una rilevanza mediatica di
questa portata. Qualcuno si è scandalizzato. Siamo stati indubbiamente abituati
al modello di Giovanni Paolo II, vincitore sul suo Calvario, presente fino
all'ultimo. Ma la scelta di Benedetto XVI indica un Calvario spirituale,
interiorizzato in un cuore segnato dagli scandali e dalla sofferenza della
Chiesa. Il suo gesto ci invita alla conversione e non è certo una rinuncia alla
Croce, anzi sicuramente egli ha
mostrato la consapevolezza della complessità di un ruolo che richiede pieno
dominio di se stessi.
A questo possiamo aggiungere :
Benedetto XVI sin dagli inizi del suo pontificato ha dimostrato una
finissima consonanza con la spiritualità francescana ed in parecchi
interventi ha cercato subito di
correggere taluni abusi e “tradimenti”
che snaturano la vera percezione di un autentico francescanesimo.. Quando nel novembre del 2005 il papa nominò
vescovo di Assisi monsignor Sorrentino – in precedenza segretario della
congregazione vaticana per la liturgia – fu lui, Benedetto XVI, a suggerire al
nuovo vescovo di dedicare la prima lettera pastorale alla conversione di san
Francesco avvenuta nel 1206.
Nel colloquio che ebbe con Sorrentino in occasione della nomina, il papa gli disse : “tutta la vicenda di Francesco è racchiusa nelle parole con cui il Crocifisso di San Damiano lo invia a riparare la Chiesa”.
Nel colloquio che ebbe con Sorrentino in occasione della nomina, il papa gli disse : “tutta la vicenda di Francesco è racchiusa nelle parole con cui il Crocifisso di San Damiano lo invia a riparare la Chiesa”.
Questo sta ancora a cuore al vecchio papa dimissionario, riparare la Chiesa
di Cristo, fare il suo bene, difenderla… Infine una suggestione : quanto
somiglia questo nostro papa al Santo di Assisi che per dare l'esempio e per
potersi dedicare completamente alla sua missione, nel 1220 rientrato ad Assisi,
sofferente nel fisico e amareggiato per i contrasti tra i frati durante la sua
assenza, rinuncia alla carica di ministro generale della comunità in favore del
fedele compagno Pietro Cattani ???.
Quando rinuncia al governo dell’Ordine, Francesco fa questa
preghiera: «O Signore, ti raccomando la famiglia, che sino ad ora tu mi hai
affidata. Ed ora, non potendo io averne cura per le infermità che tu sai,
dolcissimo Signore, l’affido ai ministri. Siano tenuti a renderne ragione a te,
o Signore, nel giorno del giudizio, se qualche frate o per loro negligenza o
cattivo esempio oppure anche per una severità eccessiva, sarà perito» (FF 727).
Non pare anche a voi che ci siano in queste parole molte somiglianze con la vicenda che coinvolge oggi il Vicario di Cristo?
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