domenica 25 agosto 2013

C'ERA UNA VOLTA UN RE....

“ ...Era sottile e gracile, di una giusta magrezza e d’alta 
statura. Il suo volto era angelico e i suoi lineamenti pieni di grazia. Veniva verso la chiesa dei Frati Minori non in pompa regale, ma in abito da pellegrino...e non si preoccupava di avere un seguito di nobili ma preferiva essere accompagnato dalle preghiere e dai suffragi dei poveri...In verità lo si sarebbe detto piuttosto un monaco di fervida devozione, che un cavaliere armato per la guerra.”(1) Eppure, di guerre, Luigi IX ne aveva affrontate parecchie, alcune molto cruente, e ben due crociate, nella seconda delle quali egli stesso incontrò la morte.   Nato probabilmente nel 1214, il giorno 25 del mese di Aprile a Poissy ( Francia ), alla morte del padre, nel 1226, a soli 12 anni , il fanciullo diventò re col nome di Luigi ( Ludovico) IX. Nel 1234, all’età di 20 anni sposò Margherita, figlia primogenita di Raimondo Beringhieri V, conte di Provenza, che allora aveva appena tredici anni. Nel Medioevo un matrimonio d’amore, specie fra nobili, era privo di senso, ma Luigi amò sempre e rispettò profondamente Margherita da cui ebbe la gioia di undici figli ( il primo dopo sei anni di matrimonio ). Il re, come abbiamo detto, morì nel 1270 da crociato e martire della fede ( anche se quest’ultimo aspetto non fu mai riconosciuto adeguatamente dalla Chiesa ). In verità la sua fama di santità era già affermata, ma dal 1223 in base alle nuove norme canoniche, essa non bastava più a consacrare “ ipso facto “ . La proclamazione di questa, dipendeva da un processo di canonizzazione effettuato presso la corte di Roma. Luigi IX  rispettò le nuove regole e compì miracoli non in vita ma dopo la morte e fu proclamato santo soprattutto per le sue virtù e la sua vita cristiana, con particolare riguardo a quella coniugale. Per non cadere nella trappola agiografica delle figurine devozionali, mi preme sottolineare che Luigi IX non fu un santo che ebbe la sventura ( !) di ritrovarsi re, ma piuttosto fu una grande figura umana che ebbe la grazia e la capacità e di assumere e di incarnare in sé i lineamenti del re giusto e valoroso (Davide), del re sapiente (Salomone) ed infine del re sconfitto sofferente ma santo ( Il Cristo). Fu grande protagonista della storia del suo tempo, un periodo in cui la cristianità era un corpo, compatto con due teste, il Papa e l’Imperatore. Il ruolo del denaro negli scambi mercantili cresceva vertiginosamente e S.Luigi fu il primo re di Francia a battere una moneta d’oro, lo scudo. Ma al tempo stesso la sua attenzione per i poveri, le masse di contadini, le categorie deboli ed indifese lo indussero ad organizzare una forma già allora abbastanza valida di Welfare State. 


Oltre a promuovere la costruzione di cattedrali e monasteri, nel 1226 guidò la fase decisiva della crociata contro gli Albigesi e dopo che papa Gregorio IX ebbe introdotto l’Inquisizione nel 1233, S.- Luigi fu il primo re di Francia a giustiziare gli eretici condannati da quel tribunale. Alla Chiesa , tuttavia, non risparmiò le critiche, se necessario, come quando, nauseato dalla ostentazione gratuita di ricchezze, fece sequestrare i beni temporali de l Vescovo di Beavois, cioè le fonti del suo reddito non destinate ala sua funzione religiosa, rischiando per questo la scomunica. In ogni caso, pur rispettandola, egli ritenne sempre che la Chiesa non dovesse essere  ricca. In materia di morale e di eresie fu inflessibile. Memorabile il caso in cui fece marchiare a fuoco sulle labbra un bestemmiatore perché fosse punito in maniera esemplare. Anche i provvedimenti contro gli ebrei ( in gran arte usurai) furono molto duri. Obbedendo ad un appello del Papa che ne aveva già discusso durante il Quarto Concilio Lateranense, emise un’ordinanza che imponeva loro di assistere alle prediche dei religiosi incaricati di convertire gli infedeli e portare il segno  scarlatto di feltro o di panno sulle     vesti come
marchio d’infamia ( un po’ l’antenato della stella gialla imposta dai nazisti ) Seguirono confische e distruzioni del Talmud accusato di contenere bestemmie contro Gesù e la Madonna. Infine partecipò ad una prima crociata contro i musulmani nel 1248 conclusasi con una sconfitta ed una breve prigionia ed il suo ritorno in patria nel 1254.


 Un cambiamento profondo avvenne in lui. una sorta di conversione ad una maggiore austerità. Certamente in Oriente S.Luigi non era andato a cercare gloria effimera ma il suo era stato concepito sin dall’inizio come un vero e proprio pellegrinaggio sulle tracce di Cristo. Luigi decise d’intraprendere una seconda crociata nel 1267. Sbarcato a Tunisi, l’esercito crociato fu colpito da un’epidemia di tifo o dissenteria e il re stesso, ammalatosi, morì il 25 agosto di quell’anno. Come vedete ci troviamo di fronte ad un uomo che non reggerebbe certo il giudizio storico di correttezza guidato dall’orientamento della mentalità corrente. Eppure, anche se di questi tempi è bene essere “ religiosamente  corretti” sappiamo che tre elementi agirono con decisione in favore della sua canonizzazione : la fama ( “ bona fama” “ vox populi” ), le pressioni della dinastia capetingia e quelle degli ordini religiosi da lui sempre amati come i Cistercensi, Domenicani e Francescani oltre naturalmente ai miracoli e al’indubbio riconoscimento dell’eroismo delle sue virtù cristiane. Aggiungo per mera curiosità, che egli non fu canonizzato in quanto “ Terziario Francescano “ anche se certamente lo fu, ma cooptato a posteriori nell’ordine a mo’ di Patrono( come accadde pure ad Elisabetta d’Ungheria la cui causa non fu sostenuta inizialmente da francescani ma dal suo confessore Corrado di Marpurgo e dal Langravio di Turingia ). Molto note sono le raccomandazioni che Luigi IX lasciò al figlio Filippo come testamento spirituale. Ma a me piace ricordare ciò che egli scrisse ala figlia Isabella. Qui il re dice qualcosa di più profondo di ciò che ha confidato a Filippo. Questo personalmente mi basta per venerarne la santità. “La misura in cui dobbiamo amare Dio è amarlo senza misura.”(2)

                                                                                              Antonio Fasolo Ofs

(1) - Frà Salimbene da Parma, Chronica.
- La maggior parte delle notizie e i riferimenti storici sono tratti dal volume : Jacques Le Goff,  San Luigi - Ed . Einaudi 1996 - pp.812
25/08/2000  

mercoledì 7 agosto 2013

FAQ Frequently Asked Questions about Ofs !!!




Domande più comuni

Chi sono i Francescani Secolari?

Sono laici o sacerdoti , uomini e donne, coniugati e non, discepoli di Cristo, che professano la fede cattolica.

Cosa vogliono?

Vogliono vivere il vangelo nel mondo, praticandolo in ogni ambito sociale, alla maniera e secondo l’esempio lasciatoci da Francesco d’Assisi.
Vogliono vivere come fratelli e sorelle, figli d’un unico Padre, sotto la protezione e l’indicibile amore della Beata Vergine Maria , vogliono vivere in Fraternità.

Dove agiscono?

Gioiosi e riconciliati camminamo per le strade del mondo con lo sguardo sempre rivolto a Cristo nostra salvezza e speranza, Signore del tempo e dell’Eternità.

Perché si chiama Ordine ? Cosa lo distingue dai movimenti ecclesiali?


L’Ordine Francescano Secolare, insieme a tanti Istituti, Congregazioni, Movimenti e altre Associazioni, tutti suscitati dallo Spirito nella Chiesa, è classificato nel Codice di diritto canonico come una Associazione pubblica della Chiesa. I francescani secolari però, non sono un semplice gruppo ecclesiale o un’associazione qualsiasi, ma, come dice la denominazione, costituiscono un vero Ordine nella Chiesa. Essi hanno infatti una propria Regola di vita, che è soggetta all’approvazione personale del Papa. La prima Regola risale allo stesso San Francesco; è stata modificata più volte successivamente e infine aggiornata nel 1978 da Paolo VI in modo da riflettere lo spirito delle origini nel nostro tempo alla luce del Concilio Vaticano II.

Come si entra a far parte dell’OFS?

Tutto inizia col desiderio di conoscere. Chi vuole saperne di più, può contattare l’Assistente o il Ministro/a della Fraternità o qualsiasi membro di una Fraternità.
L’approccio prosegue con un periodo di conoscenza durante il quale vengono illustrate la vita di San Francesco e la spiritualità francescana. Qualora si maturi il desiderio di continuare, segue un periodo di formazione all’OFS con la conoscenza specifica della Regola e delle Costituzioni. Se alla fine di questo percorso di approfondimento si giunge ad una decisione affermativa, il cammino si conclude con la professione pubblica, o promessa di vita evangelica, e si entra a far parte di diritto dell’Ordine Francescano Secolare e della famiglia francescana.
Diciamo quindi che intraprendere questo cammino significa rispondere ad una chiamata, all’inizio semplicemente con un desiderio di conoscere e alla fine con una vera e propria scelta di vita, che richiede impegno, come tutte le cose belle, serie ed importanti.